Erodiade per Giovanni Testori si fa corpo, metà Dio, metà donna che scopre il lato ambiguo e fluido della sua virilità. Francesca Benedetti, musa dell’autore milanese, affronta la scrittura testoriana facendosi carne e sangue e immergendosi in un flusso verbale senza precedenti per restituire al pubblico, il mito ribaltato di un personaggio controverso e trasgressivo come Erodiade, che oggi si fa vittima più che carnefice.
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di Giovanni Testori
con Francesca Benedetti
spettacolo a cura di Marco Carniti
musiche originali David Barittoni
aiuto regia Francesco Lonano
produzione Gruppo della Creta